REAZIONE AL FUOCO E RESISTENZA AL FUOCO

Per motivi di sicurezza, è fondamentale comprendere la differenza tra reazione e resistenza al fuoco. Inoltre, sottolineiamo l’importanza dei sistemi di prevenzione e di protezione incendi.

SISTEMI DI PROTEZIONE ANTINCENDIO

I sistemi di protezione hanno lo scopo di prevenire gli incendi. Esistono sistemi attivi o passivi.

I sistemi attivi sono associati al contenimento e allo spegnimento e richiedono l’attivazione umana o automatica; questi sono i sistemi di protezione attiva. Ad esempio, estintori, rilevatori di fumo, sistemi di allarme per gli occupanti e i vigili del fuoco, ecc.

I sistemi di protezione passiva sono tutte le misure di costruzione e progettazione degli edifici che tengono conto del tipo di materiale al fine di ostacolare e quindi limitare l’entità dei danni di un eventuale incendio. Esempi di protezione passiva sono:

  • Analisi dei compartimenti
  • Distanze di sicurezza
  • Pareti, porte e barriere antifumo antincendio
  • Vie di fuga
  • Strutture resistenti al fuoco
  • Materiali da costruzione con buona reazione al fuoco.

I singoli Stati membri dell’Unione Europea stabiliscono norme tecniche e leggi statali che regolano e determinano i livelli di prestazione e sicurezza dei prodotti da costruzione. Inoltre, riconoscono il tema della protezione antincendio negli edifici come uno dei sette requisiti essenziali all’interno del regolamento europeo per i prodotti da costruzione. Per quanto riguarda i componenti esterni “di involucro” di un edificio, viene valutata la RESISTENZA AL FUOCO della struttura e il comportamento di REAZIONE AL FUOCO dei singoli materiali.

RESISTENZA AL FUOCO DELLA STRUTTURA E DEI SINGOLI COMPARTIMENTI

COS’È LA RESISTENZA AL FUOCO?

La resistenza al fuoco è la capacità di una struttura o di un singolo compartimento (parete esterna, travi, porte e barriere antincendio, ecc.) di resistere per un determinato periodo di tempo nella sua stabilità, integrità e capacità di isolamento. Essa viene espressa in minuti (15, 20, 30, 40, 60, 90, 120, 180, 240 e 360), in base alla curva di incendio nominale.

La marcatura REI identifica il grado di resistenza al fuoco di una struttura. La marcatura REI è composta dai seguenti elementi:

  • R = Capacità portante. La capacità di un elemento costruttivo di conservare le proprie caratteristiche meccaniche e la relativa capacità di carico durante un incendio normale.
  • E = Tenuta. In altre parole, la capacità della struttura di NON consentire il passaggio o la produzione di gas o vapori nell’area NON esposta all’incendio.
  • I = Isolamento. Per chiarire, la capacità di una struttura di ridurre entro un limite di temperatura il trasferimento di calore al lato non esposto all’incendio (freddo). Il limite di temperatura è solitamente di 140°C.

Di conseguenza:

  • REI (seguito dal numero n, che indica la classificazione). L’elemento costruttivo deve conservare per un determinato periodo di tempo n la sua resistenza meccanica, tenuta alle fiamme e ai gas e l’isolamento termico.
  • RE (seguito dal numero n, che indica la classificazione). L’elemento costruttivo deve conservare per un determinato periodo di tempo n la sua resistenza meccanica, nonché tenuta alle fiamme e ai gas.
  • R (seguito dal numero n, che indica la classificazione). L’elemento costruttivo deve conservare per un determinato periodo di tempo n la sua resistenza meccanica.

Per la classificazione degli elementi che non soddisfano il criterio R, è automaticamente sufficiente che E e I siano soddisfatti. Per ogni elemento che soddisfa i criteri, si effettuano test e si ottengono dei risultati. La classificazione viene poi assegnata verificando il valore temporale ottenuto per la resistenza meccanica al fuoco con la curva di fuoco nominale di riferimento.

Inoltre, i risultati dei test, i calcoli analitici o le tabelle di verifica determinano la classificazione di resistenza al fuoco.

REAZIONE AL FUOCO PER I MATERIALI ISOLANTI

La prova di reazione al fuoco deve mostrare il comportamento del materiale isolante quando viene esposto a una fiamma di accensione diretta. Successivamente, la norma suddivide i materiali isolanti in classi di riferimento in base al metodo di prova. Poiché il contributo del materiale in caso di incendio dipende fortemente dal tipo e dalle condizioni della prova, è necessario distinguere tra i materiali isolanti con marcatura CE secondo le norme europee EN13xxx e 14xxx e quelli senza marcatura CE.

MATERIALI CON MARCATURA CE

Per i materiali con marchio CE, il sistema EUROCLASS (EN 13501-01) definisce il grado di reazione al fuoco. In genere, combina diversi test armonizzati (EN 11925-2 e EN 13823). Il sistema divide i prodotti isolanti in sette classi (A1, A2, B-F):

  • In primo luogo, i test assegnano la classe F ai prodotti senza una determinata classificazione di reazione al fuoco. Possono appartenere a questa classe anche i prodotti che hanno una buona classificazione di reazione al fuoco, e che sono uniti (giuntati) o rivestiti con materiale combustibile.
  • In secondo luogo, i test assegnano le classi E-B ai prodotti di natura organica o inorganici ma con un elevato contenuto di organico. Per ottenere la classe E è necessario effettuare una  prova di piccola fiamma. La norma europea armonizzata EN 13823 (SBI) prevede un’ulteriore prova per ottenere la classe D-B, nonché una prova di piccola fiamma della durata di 30 secondi.
  • Infine, i test assegnano la classe A (A1-A2) ai prodotti di natura inorganica. In questo caso, il test SBI è combinato con la misurazione della potenza (calore) (EN 1716) e l’analisi di incombustibilità (EN 1182).

Per le classi A2-D, il test valuta la quantità di fumo prodotta. Per le classi A2-E, invece, il test valuta le gocce e le particelle incendiate. Le norme armonizzate della serie EN 13xxx e 14xxx prendono in considerazione la reazione al fuoco di edifici contenenti isolanti termici in condizioni reali o di utilizzo finale.
Nel caso di applicazioni in cui la struttura è isolata esternamente, come nel sistema di isolamento termico esterno, si considera, ad esempio, l’intera prova su una parete campione.

CONCLUSIONE

Per concludere l’articolo abbiamo preparato un video dettagliato in cui spieghiamo la differenza tra reazione e resistenza al fuoco.

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